E’ il secondo precetto che ci ha lasciato Gichin Funakoshi, letteralmente significa “non c’è primo attacco nel karate”, scolpito nel monumento commemorativo Funakoshi a Kamakura (foto). Il suo significato è duplice: da un punto di vista comportamentale ed etico, di non aggressività e di vivere in armonia con il prossimo evitando di attaccare per primi anche verbalmente e da un punto di vista più tecnico, finalizzato a lasciare l’iniziativa al proprio avversario per sfruttare la sua energia contro di lui. Padroneggiare il principio non è semplice e si acquisisce gradualmente passando da diversi livelli:
1) Go no sen, è il primo livello insegnato nella pratica. Inizialmente si allena a parare un attacco, mettendosi in condizioni per contrattaccare (quindi non allontanandosi dall’avversario e con il corpo pronto a ripartire per un contrattacco), successivamente, aumentando la maestria, si cerca di trasformare la parata in una schivata.
2) Sen no sen, è il livello successivo nel quale si cerca prima di parare e contrattaccare in un unico movimento per poi sostituire la parata con una schivata.
3) Sen sen no sen, ultimo livello di maestria, nel quale si attacca percependo l’intenzione dell’avversario e anticipando la sua azione con un contrattacco. Questo livello è difficile da raggiungere e molte volte viene scambiato per attaccare per primi. Non è così, l’attacco avviene dopo che l’avversario ha deciso di attaccare riuscendo ad percepire la sua intenzione. Solo con una mente tranquilla si può riuscire a percepire l’intenzione dell’avversario e far partire il proprio contrattacco qualche istante prima dell’azione dell’avversario.