Continuiamo il nostro percorso, analizzando il quarto e quinto punto del codice di condotta morale del Bushido. Questo punti sono dedicati al rispetto profondo di tutto ciò che ci circonda e della base su cui si fonda il rapporto con le persone che ci stanno accanto, sia che essi siano avversari o, a maggior ragione, compagni o amici.
礼, Rei: Gentile Cortesia. I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini. La cortesia è una virtù misera se adottata esclusivamente per non offendere il buon gusto, dovrebbe invece essere la manifestazione esterna dell’empatia nei confronti dei sentimenti altrui.
誠, Makoto: Completa Sincerità, la Veridicità. Senza veridicità e sincerità la cortesia è una farsa, citando ancora Confucio nel suo Il Giusto mezzo “La sincerità è l’inizio e la fine di tutte le cose; senza sincerità non ci sarebbe nulla”. Parlare e agire sono la medesima cosa, quando un samurai decide di fare un’azione questa è già compiuta e nulla e nessuno gli impedirà di portala avanti. Per un samurai non esiste nemmeno l’idea di falsificare con le parole la verità, non raggiunge il suo scopo con l’inganno, egli è sincero e diretto. La menzogna e l’ambiguità erano considerate dai samurai ambedue azioni codarde.
(considerazioni liberamente tratte dal libro di Inazo Nitobe “Buschido. L’Anima del Giappone” e da “Il Bushido, codice di onore del samurai”, Cultur College)